martedì 7 agosto 2012

QUATTRO ANNI ANCORA.

Una volta a giugno stavo scendendo in macchina dalla Val Senales, c'era la nebbia e un freddo cane. Dopo aver sciato ed essermi allenato - da solo, per tutto il giorno - si stava bene al caldino con il riscaldamento acceso dentro all'abitacolo. Quando sono arrivato sul lago di Vernago c'era uno tutto solo che marciava in pantaloncini e maglietta. C'era il cielo grigio e il vento freddo che muoveva le foglie e la luce che non riusciva a filtrare attraverso la nebbia e quell'uomo che marciava - non correva, marciava - velocissimo. Io ho rallentato, l'ho seguito un po' da dietro e poi l'ho sorpassato andando al minimo, spostandomi con la macchina tutto nell'altra corsia. Ho tirato giù il finestrino di destra e quando gli sono stato a fianco a quell'uomo, alto e magrissimo, lui ha girato gli occhi azzurri di lato per guardarmi, senza interrompere quel dondolio e quel movimento ampio e veloce delle braccia. Io d'istinto ho piegato la testa in avanti in un gesto che a lui sarà sembrato un gesto di saluto ma che in realtà era un inchino. Lui ha schiacciato con forza le sue palpebre bionde e poi ha ricominciato a guardare avanti concentrandosi solo sulla marcia. Dopo qualche metro percorso fianco a fianco in silenzio - c'erano solo il rumore del motore che girava al minimo e le sue suole che accarezzavano l'asfalto e il suo respiro - sono andato avanti per non disturbare e l'ho guardato rimpicciolirsi nel quadro del mio lunotto posteriore. Io lì ho visto un uomo che lottava da solo, con tenacia, con rabbia, contro tutto e contro tutti. Quell'uomo mi ha fatto forza, mi ha dato coraggio. Mi ha fatto venire voglia di fare meglio, di fare di più. Lui probabilmente invece, in quel momento, cercava solo di non pensare a niente. Pensava a dimenticare il dolore, la fatica, la sofferenza, il senso di solitudine o qualcos'altro che non so. Pensava a dimenticarsi di tutti. A dimenticarsi di tutto. Anche delle sue paure e del suo dolore. Del suo dover essere uno che non è. Almeno per quattro altri anni ancora.

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