giovedì 20 settembre 2012

TU. CHE NON SEI PIU' TU.

Ho visto uno spezzone di video, oggi. Di uno che cammina e avanza pianissimo, un passo ogni qualche secondo, quasi all'arrivo del Tor des Geants a Courmayeur. Questo

E' un video che mi ha commosso. Che mi ha fatto ricordare. Che mi ha fatto pensare. 
Nel vederlo coglievo il desiderio della gente per strada di aiutare, di sostenere, di partecipare. E poi coglievo quella immensa forza interiore che emanava quel ragazzo con la maglietta rossa, che andava avanti, sempre avanti, un passo alla volta. Fa paura fa, uno così. Perché la forza che abbiamo dentro, a chi non la conosce, a chi non l'ha mai sperimentata, fa paura. A volte preferiamo ignorarla o evitarla. Schernirla. Lasciarla da parte. Non usarla mai.

Mi ci sono ritrovato tante volte, in quel momento. Sono stati i momenti più belli della mia vita. A volte ero io, a volte erano altri, a spingersi oltre. Io c'ero, comunque, ero lì. Ed ho sentito. Mi hanno fatto sentire. Ho avuto.


E' quando capisci che puoi andare ovunque, un centimetro alla volta, basta non mollare mai; 
quando puoi restare stabilmente fuori dalla tua zona di confort e sopportare tutto e tutti, la fatica e il dolore e anche le parole di chi ti parla 
e ti sembra così lontano; è quando ignori quello che avviene intorno a te e gli sguardi e i sorrisi di chi forse non capisce, e tieni duro e vai avanti, comunque avanti; quando ancora riesci a cogliere la luce negli occhi di un bambino che ti da un cinque, o il sorriso di un anziano che ti offre una spugna bagnata, o il verde di una foglia che cresce proprio dentro a una fessura, mentre tu sei lì aggrappato e piangi e ti sembra di non riuscire più ad andare né avanti né indietro e non sai più cosa fare; quando pensi di non poter più scendere oltre e vedi un cristallo di neve perfetto appoggiato sulla tua giacca a vento. 
E allora riparti, vai avanti, ancora un po'. E poi ancora. E ancora.  
E' in quel momento esatto in cui ti fai spazio, in cui vai oltre, che il tuo limite si sposta in avanti. 
Ed è per sempre. E' per te. Che non sei più te.


E' in quel momento che il mondo intorno a te cambia. Quello è il momento in cui tu, con il tuo silenzio, con la forza che hai dentro, con la sopportazione e la tolleranza, con la fatica che si trasforma in gioia, con quella specie di vento che accompagna il nostro fare e il nostri essere, tu cambi il mondo. 


E questo, a pensarci bene, è l'atto più rivoluzionario e libero che la mia mente sia in grado di immaginare.

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