mercoledì 19 dicembre 2012

QUELLA CONTENTEZZA

Le prime volte che andavo a sciare da piccolo, per risparmiare, con mio papà compravamo le corse.

Ti davano un cartellino rosa con dei quadratini stampati sopra che lo skiliffista ti timbrava a ogni giro. Lo skiliffista era un omone grande, con le mani grandi e l'alito che sapeva di vino.

Io ogni tanto facevo finta di dimenticarmi di farmi timbrare il cartellino e lo skiliffista, mentre mi metteva il piattello sotto il sedere mi faceva l'occhiolino e mi diceva "Vai". Allora io sorridevo ed ero contento.

Una volta un po' di anni fa stavo tornando da Foggia in autostrada e quando sono arrivato al casello di Bergamo mi sono fermato per pagare il pedaggio, e sul casello c'era un foglio di carta con su scritto Sciopero. Ecco, io quella volta lì mi sono ricordato di Zambla Alta, dello skiliffista che sapeva di vino, del cartellino rosa da timbrare e dei giri gratis.

Mi sono ricordato di me.

Quando ho messo la prima e sono andato via dal casello senza pagare, mi sentivo contento come puoi essere contento soltanto da bambino.

E' stato bello ricordarsi com'è.

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