venerdì 21 dicembre 2012

STORIELLINA NUMERO 7#


GESTIONE RISORSE UMANE
di Sara Balleroni


Io gestisco male la sorpresa.
È che gestisco male le pressioni, e la sorpresa ti chiama in causa proprio quando tutti ti guardano per vedere che faccia fai. Io son troppo orgogliosa per far vedere che faccia faccio, soprattutto se gli altri se l’aspettano, allora non faccio nessuna faccia. Rimango lì, e non dico che faccia bene, ma so fare solo così.

Quando ero piccola, a Natale, questa pressione la sentivo tantissimo: allora al mattino mi svegliavo presto e mi tiravo le coperte fin sopra la testa, e aspettavo un po’, perché pensavo che sarei dovuta andare di là, e c’era l’albero e i regali, e magari non mi sarebbero piaciuti, e la mamma mi avrebbe guardato, e avrebbe pensato Che figlia ingrata, e lo avrebbe pensato lo stesso, anche se mi fossero piaciuti, perché la faccia sarebbe stata comunque quella.

Ritardavo il momento di uscir dal letto, e poi mi vestivo lenta, e avrei voluto il privilegio di aprire i regali da sola. Non si poteva, quindi mi mettevo un calzino alla volta, piano.

Ma mi ricordo una notte di Natale: tornavamo a casa in macchina dopo cena, avevo sei anni. I miei genitori ridevano, mio padre guidava strano. Abbiamo parcheggiato e s’è girato verso di me, che ero sul sedile dietro: dal collo del suo maglione usciva la testa di un cane.

Ho battuto le mani.

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