GESTIONE RISORSE UMANE
di Sara Balleroni
Io gestisco male la sorpresa.
È che gestisco male le pressioni, e la sorpresa ti chiama in
causa proprio quando tutti ti guardano per vedere che faccia fai. Io son troppo
orgogliosa per far vedere che faccia faccio, soprattutto se gli altri se
l’aspettano, allora non faccio nessuna faccia. Rimango lì, e non dico che
faccia bene, ma so fare solo così.
Quando ero piccola, a Natale, questa pressione la sentivo
tantissimo: allora al mattino mi svegliavo presto e mi tiravo le coperte fin sopra
la testa, e aspettavo un po’, perché pensavo che sarei dovuta andare di là, e
c’era l’albero e i regali, e magari non mi sarebbero piaciuti, e la mamma mi
avrebbe guardato, e avrebbe pensato Che
figlia ingrata, e lo avrebbe pensato lo stesso, anche se mi fossero
piaciuti, perché la faccia sarebbe stata comunque quella.
Ritardavo il momento di uscir dal letto, e poi mi vestivo
lenta, e avrei voluto il privilegio di aprire i regali da sola. Non si poteva,
quindi mi mettevo un calzino alla volta, piano.
Ma mi ricordo una notte di Natale: tornavamo a casa in
macchina dopo cena, avevo sei anni. I miei genitori ridevano, mio padre guidava
strano. Abbiamo parcheggiato e s’è girato verso di me, che ero sul sedile
dietro: dal collo del suo maglione usciva la testa di un cane.
Ho battuto le mani.
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