venerdì 27 settembre 2013

LA O DI CIAO.

Andavo in su per la Valtellina, ieri mattina, saranno state quasi alle otto. Andavo a sciare e poi non ho neanche sciato tra l'altro, che c'era brutto. 

Mentre sto guidando vedo a bordo strada, dall'altra parte della carreggiata rispetto a me, in piedi dentro a un' aiuola, due signori anziani, un signore e una signora. Hanno due asciugamani in mano, uno ciascuno. Rallento perché davanti a me rallentano, scalo una marcia. Guardo meglio i due anziani, ai piedi hanno delle ciabatte con dei calzini bianchi, tutti e due. Quelli che tengono per un angolo e che gli pendono dalle mani sono proprio due asciugamani da bagno, azzurrini, abbastanza grandi, lavati chissà quante volte. In senso contrario intanto, dall'altra parte, arriva una vecchia BMW familiare, lampeggia da lontano con gli abbaglianti. 

I due anziani fissano la macchina sgranando la vista dietro agli occhiali ma non si muovono, il signore è curvato un po' in avanti, forse per vedere meglio. La BMW si avvicina e rallenta ancora un po' e lampeggia un'altro paio di volte. Nell'abitacolo al volante vedo una donna, una ragazza giovane con i capelli lunghi e un bel sorriso, guida tenendo la schiena staccata dal sedile, con una mano fa dei segni e dei saluti ai due anziani nell'aiuola, ma loro niente. 

Sul sedile del passeggero c'è una bambina in età dell'asilo vestita di rosso, saluta con le due mani tenendole per aria con un gesto buffo e rigido delle braccia. La BMW decelera ancora e si accosta al marciapiede ma senza fermarsi. Quando l'auto è abbastanza vicina il signore e la signora anziani si danno di gomito, si raddrizzano con la schiena più veloci che possono, sollevano per aria gli asciugamani e iniziano a farli mulinare. 

Gli asciugamani girano nell'aria 
come le eliche di un aeroplano, 
come il lazo di un cow-boy, 
come giostre al luna park, 

con l'altra mano salutano. Gridano, mandano baci, agitano le braccia e sorridono, la bambina nell'auto divertita fa lo stesso, strilla e saluta, la vedo dietro al vetro del parabrezza che guarda fuori dal finestrino laterale, la mamma al volante sorride anche lei, poi riprende e accelera portandosi al centro della carreggiata, guarda i due nonni fermi a bordo strada che rimangono lì e che si rimpiccioliscono dentro allo specchietto retrovisore. 

Io gli passo a fianco adesso, ai due anziani. Stanno guardando in fondo al rettilineo alla familiare che si allontana, continuano ad agitare l'asciugamano e a salutare con la mano, hanno gli occhi che ridono e le loro bocche sono un cerchio. Rotondo. 

Rotondo come un abbraccio.
Rotondo come la O di Ciaooooooo. 

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