venerdì 8 agosto 2014

UNA NUOVA CONCEZIONE DEL LINGUAGGIO


Premetto che odio Wikipedia ma più che odiare Wikipedia - è stupido odiare wikipedia - faccio fatica a sopportare quelli che dicono che su Wikipedia c'è tutto.
Certo, c'è tutto. Quello è il problema: il tutto. Troppo.

Comunque. Seguendo un link questa mattina sono sono capitato su una pagina di Wikipedia che spiega (vorrebbe spiegare) cosa è la Poesia_visiva.

Poesia_visiva > Paragrafo "Una nova concezione del linguaggio".
Ho letto.

Ho letto e non ci ho capito un cazzo, proprio.

Poi, invece, dopo un po', all'improvviso, mi sono detto: invece tu hai capito tutto. Per vedere se avevo capito bene ho fatto una prova e infatti i conti tornavano. (mi sono avanzate 11 virgole, tre punti e [ ] due parentesi quadre).

Vi avverto, è una cosa molto difficile da capire, non credo che tutti ci possano riuscire e non credo che nemmeno tutti siano interessati a capire. Oltretutto si tratta di una cosa inutile. Ma secondo me, se uno ha la voglia e la determinazione e la volontà e la pazienza di leggere fino in fondo prima questo che è quello che c'è scritto su Wikipedia (dupalle) e poi (soltanto poi) quello che c'è qui sotto, che è quello che ho riscritto io rimescolando tutto "ad-minchiam",  secondo me alla fine uno, capisce benissimo anche lui. 

Sicuro.

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Una concezione del linguaggio [in quanto nuova]  [modifica | modifica sorgente]

Nell'analizzare il gran numero di artisti coinvolti, si evidenzia una diversa concezione del linguaggio. Alla fine degli anni Cinquanta, nelle ricerche verbo-visuali, unite in un continuo processo di rinnovamento e consolidamento delle strutture, lingua e cultura furono.
La lingua, in quanto sistema di segni, nello stretto rapporto che si instaura fra il codice linguistico della collettività (langue) e l'attuazione individuale delle potenzialità del medesimo codice (parole), come è stato affermato da De Saussure, può essere analizzata in senso critico come “struttura di relazioni significative”. In tale sistema di relazioni la lingua si caratterizza per la propria referenzialità, qualificandosi in tal modo come riflesso indiscusso della realtà sociale. Prodotta dalla società industriale e del consumo, in quegli anni la massificazione della comunicazione e dell'informazione generò nuovi modelli di lingua. Mettendo in evidenza le contraddizioni della nuova era tecnologica e dei nuovi linguaggi mass-mediatici e riflettendo quindi sui rapporti arte e tecnologia e arte e comunicazione nelle attività artistico-culturali, l'elemento tecnologico assume, in questi anni, un peso considerevole.
Avendo lo stesso peso nell'insieme dell'opera d'arte, i poeti verbo-visivi tentano di strutturare un codice linguistico alternativo a partire dalla nascita della lingua nazionale esaminata. Si può fare riferimento, per esempio, alla tecnica – di matrice artistica – del collage, del fotomontaggio o all'assemblage. Si tratta in sostanza del ‘potenziamento espressivo', di una prassi artistica che si muove al di là del canone tradizionale.
Segno verbale e segno visivo – intesi come recupero di tecniche già usate storicamente dalle arti minori – assumono un rapporto reciproco di equilibrio senza subordinarsi a vicenda con l'intento di dar vita a una tecnica pittorica in cui l'Arte possa competere con i mezzi di comunicazione, senza ricorrere all'illusione pittorica.
E una risposta culturale alla complessità del rapporto fra comunicazione verbale e comunicazione visiva – iniziato già con le avanguardie storiche – è la simultaneità dei codici espressivi nell'ambito dello stretto legame che si crea fra forma e referente, fra significante e significato.
Analizzando i rapporti fra "arte e comunicazione" i poeti visivi hanno distinto il linguaggio propriamente detto dai sottocodici prodotti dalla civiltà industriale. In questo contesto s'inseriscono i ready-made di Duchamp, i poèmes-objet di Breton, i fotomontaggi dadaisti, la farfallina di Bélen (già ripresa da Pausini) e i collage prettamente pittorici dei futuristi e dei cubisti.
Con l'intento di dar vita a una tecnica pittorica in cui l'Arte possa competere con i mezzi di comunicazione l'allargamento lessicale si configura, ancora oggi, come caratteristico dell'espansione mediatica della società di massa in cui il reale viene percepito in concreto senza ricorrere all'illusione pittorica.
E non a caso - In tal senso è significativo ricordare la tecnica dell'affiche e del manifesto - "arte e tecnologia" rispondono all'esigenza degli artisti di stabilire una presa diretta con il pubblico. 

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