sabato 13 settembre 2014

LA RUOTA LENTICOLARE

Amico automobilista, te lo ricordi Francesco Moser? Il record dell'ora a Città del Messico? I 50,808 km percorsi nel tempo di un ora? Ecco, la prima ruota lenticolare probabilmente l'hai vista lì, erano gli anni ottanta, i magici anni '80. L'economia andava a gonfie vele, avevamo appena vinto i mondiali di calcio in Spagna, nella notte magica del Bernabeu. Zoff, Gentile, Scirea, Collovati, Bergomi, Cabrini, Oriali, Tardelli, Conti, Altobelli, Rossi. Poi c'era stata Azzurra, nell'83, la Coppa America e Cino Ricci, quel bell'uomo abbronzato che ci aveva fatto sognare, era uno con il pizzetto che diceva cose sagge, un velista, pettinato bene, sempre, te lo ricordi? 

Bei tempi, quelli, eh? 

La tua Ford Taunus devi averla comprata allora, all'inizio degli anni '80, una delle ultime che hanno prodotto. Hanno smesso di farle nell'82. Erano successe tutte quelle cose, era un bel momento, eravamo tutti felici e contenti e io avevo quattordici anni. Tu stavi probabilmente per andare in pensione - allora ci si andava prima - e te ne andavi in giro felice e contento con la tua auto nuova, la tua Taunus color nocciola dentro a cui probabilmente stivavi conigli e galline, balle di paglia sul portapacchi, ma quello va beh. Adesso siamo nel 2014. Duemila-quattordici. Basta la terza media per scoprire che da allora, da quando hai visto la prima ruota lenticolare al telegiornale della sera, era la sera del 19 gennaio 1984, sono passati più di 30 anni. Tu eri giovane e bello, allora avevi ancora tutti i capelli e i denti e uno sguardo vispo, eri allegro, anche i riflessi erano un altra cosa. 

Diciamolo, adesso ti sei un po' rincoglionito, anche al volante non sei mica più quello di prima. Non sei più tanto sicuro. 

E' per questo che te lo dico, mio caro amico, con tutto il rispetto: se mi vedi in tangenziale con la bici da crono e la ruota lenticolare, ti prego, ti scongiuro, specialmente se vedi che anche io sono un po' rincoglionito e barcollo - vuol dire che sono all'ultima ripetuta e sono stanco e poi c'ho anche io la mia età - se mi vedi affannato in piega sul manubrio, te lo chiedo in ginocchio: non ti affiancare. Davvero, non ti affiancare. Soprattutto non la fare quella cosa. Non farla. Di guidarmi a fianco alla mia velocità e di sporgerti verso la portiera di destra tenendo il volante con una mano sola e con l'altra di abbassare il finestrino girando la manovella. Sulla Ford Taunus i finestrini si abbassano a manovella. 

E poi mentre viaggiamo affiancati, veloci, con quelle virgole che ti prendi, in quel caos di aria turbinante che si rimescola tra la tua Taunus e le mie ruota lenticolare che continui a fissare, incredulo, ipnotizzato come se fosse la prima volta che ne vedi una, quella cosa di gridarmi la velocità, ti prego non farla. "Cinquantaaaaaaaa!!" Con la voce rauca. E quel cappellino da ciclista con la visiera girata all'insù, sei simpatico, ti voglio bene, sei fantastico, ma sei pericoloso. 

E poi, soprattutto, amico mio: il contachilometri ce l'ho anche io. Elettronico. E' fissato sul manubrio.

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