mercoledì 21 agosto 2013

APNEA.

Le corse a piedi, le maratone, i trail, e anche i duathlon non mi sono mai davvero piaciuti, perché prima della partenza la gente dice un sacco di cose che a me non interessano e che io non riesco a fare a meno di ascoltare, cose che di solito mi mettono in ansia e che disturbano l'idea che mi sono fatto della prova che sto per affrontare, del viaggio che mi accingo a compiere.

I triathlon mi piacciono perché dopo che danno il via infili la testa sott'acqua e non c'è più nessuno, sei da solo, le chiacchiere non contano più, conta solo quello che fai. Rimangono il tuo respiro e le bolle d'aria che soffi fuori dalla bocca e il rumore delle mani che schiaffeggiano l'acqua e il riassunto liquido del mondo che c'è là fuori.

Quando vado a correre mi piace andare da solo, meglio se in montagna o su una riga di asfalto deserta, dove non c'è bisogno né di parlare né di stare ad ascoltare.

Che in un certo senso, adesso che ho visto questo film l'ho capito, è come fare dell'apnea.

Freediving I do Air from Maxim Guryanov on Vimeo.


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