lunedì 12 agosto 2013

IL METODO E' FERMARSI E SCRIVERE.

Certe volte mentre sto facendo delle cose che non posso interrompere di fare, cose come fare fatica e correre o andare in montagna o salire con le pelli di foca o pedalare, insomma, delle cose del genere, sembra che i miei pensieri si mettano in moto all'improvviso, come impazziti, eccitati, si vede che prendono aria i miei pensieri, prendono l'aria che respiro (tra l'altro mi viene il dubbio che io penso con i polmoni e non con il cervello) e mi vengono delle idee bellissime, dei pensieri incredibili che non so nemmeno io come faccio a farli, io personalmente, dei pensieri così.

Mi sono detto che per quei momenti bisognerebbe inventare qualcosa, una macchina o un metodo, per registrarli questi pensieri e queste idee bellissime, un metodo per fissarle subito da qualche parte le idee, prima che svaniscano, prima che se ne ritornino da dove sono venute, non lo so neanche da dove vengono io, queste idee. Perché poi ho notato, appena smetti di fare quello che stavi facendo, appena smetti di correre o di pedalare o di fare fatica, quelle idee e quei pensieri, poco dopo, quasi subito, svaniscono. Puff.

Che poi a pensarci bene, quella cosa lì che registra i pensieri quando li uno fa, in effetti, c'è già. L'hanno già inventata. Quella cosa lì è la carta.

E anche il metodo c'è già. Il metodo è fermarsi e scrivere.

Nessun commento: