martedì 14 gennaio 2014

A ME CHIEDONO SEMPRE DI QUALCUN ALTRO.

Scendiamo in corteo le scale della libreria Mondadori, usciamo sotto i portici e attraversiamo Piazza Duomo. Rehinold ha costantemente due o tre persone che lo accerchiano e che gli vogliono parlare, io mi faccio a lato, poi arriva anche Sandro. Camminiamo per Piazza Duomo come un gruppo in gita scolastica, qualcuno della casa editrice Mondadori fa da apripista poi arriva Reinhold e poi un po’ dietro io, noi. Io e Sandro, affiancati. 

Mi godo la scena da dietro. Vedo la gente camminare nella piazza e andare incontro a Messner, vedo le persone che passano che lo guardano, lo fissano e quasi lo riconoscono, quasi, non subito, non tutti riescono a riconoscerlo al primo sguardo. Quando gli passano in fianco si rigirano a guardare meglio un'altra volta, rallentano, si fermano, poi chiedono a me che sono dietro, in più ho anche la barba e la stessa collanina al collo: “Mi scusi, ma quello é Messner?”
“Sì, é Messner”. Messner é sempre una star. 

Però a me chiedono sempre di qualcun altro, cazzo.

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